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martedì 3 settembre 2013                           tratto da zambosplace.blogspot.it

NARCAO BLUES 2013

Narcao Zambos space 2013 (28K)

Prima di James Hunter Six si erano esibiti i Mandolin’ Brothers col loro roots-rock infarcito di strade blu. Hanno ricevuto applausi a scena aperta e se li sono meritati, richiesta di bis per una band che è progredita parecchio (era diverso tempo che non li vedevo) con Jimmy Ragazzon in piena forma nel regalare con voce e armonica suggestioni dylaniane attraverso i titoli del suo songwriting (Scarlet, Saigon, Still Got Dreams, Insane) e la band (le due chitarre di Marco Rovino e Paolo Canevari, la fisarmonica e le tastiere di Riccardo Maccabruni, la sezione ritmica di Daniele Negro e Joe Barreca) a mostrare versatilità nel passare dalle rasoiate di Copperhead Road alle medley blues, dai fraseggi roots di mandolino e fisarmonica alla cavalcata psichedelica di Almost Cut My Hair, versione da paura, fino alla sensuale e festosa caciara sudista di Iko Iko e Dixie Chicken con cui hanno chiuso un concerto molto apprezzato.

MAURO ZAMBELLINI

Le foto sono di GIANFILIPPO MASSERANO







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Il Blues      - 16 settembre 2013


Il Blues logo2 (24K)

NARCAO BLUES FESTIVAL

Premessa

Sulcis terra aspra, terra di minatori e naviganti. È difficile stabilire il confine tra cielo e mare, ugualmente difficile è capire una terra tanto contraddittoria. Se la natura nel corso di millenni ha creato qualcosa di superbo, l’uomo nel corso di pochi secoli ha minato tali bellezze tentando di imporre un’economia fatta di fabbriche, miniere e altiforni, uno scempio, un errore che oggi fa pagare alla gente del Sulcis un prezzo altissimo. Ora che le fabbriche hanno chiuso, le ciminiere sono state abbandonate a loro stesse, chiaro segno di un destino già deciso. "Adesso", mi racconta un ragazzo appena assunto al Lu hotel di Carbonia, "si ricomincia, là dove da sempre i politici avrebbero dovuto investire turismo e cultura." In un momento storico così difficile, ora più che mai, le istituzioni devono avere il coraggio di investire su manifestazioni che portino un turismo responsabile, internazionale, in grado di dare nuovo slancio a un’economia agonizzante e che sia fonte di forte aggregazione sociale.

Il festival

"Siamo vivi", si potrebbe cominciare così. Nonostante le non poche difficoltà, i ragazzi di Narcao (Ass culturale Progetto Evoluzione) guidati dal loro Direttore Artistico, Gianni Melis, ce l’hanno fatta ad allestire la 23ª edizione di uno dei festival più longevi del panorama blues italiano. Io sono alla quarta partecipazione, e come ho sempre scritto e detto, a Narcao mi sento a casa.

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Sabato 24

Siamo alla serata conclusiva. Un emozionato Gianni Melis ringrazia il suo pubblico. "Se il festival va avanti è per voi, è solo merito vostro". Ancor più emozionante è il ricordo che dedica a Franco, un ragazzo del gruppo che purtroppo non è più tra noi. Lo spettacolo ha inizio con i Mandolin’ Brothers: Jimmy Ragazzon, voce, armonica e chitarra acustica; Paolino Canevari, chitarra slide; Joe Barreca, basso − il nucleo storico della band che da 34 anni suona folk, country, rock&roll e blues − e poi gli innesti di Daniele Negro, alla batteria; e Riccardo Maccabruni, fisarmonica e piano, e Marco Rovino, chitarre e mandolino. La presenza del "Macca" e di "Rovo", due membri dei Folk’s Wagon, ha dato ai Mandolin Brothers’ un sound più fresco, più folk, più vivace, creando alternative sonore davvero accattivanti. Di grande impatto "Almost Cut My Air" (di David Crosby), quindici minuti al cardiopalma. Malgrado siano insieme da 34 anni, i Mandolin’ Brothers si divertono ancora e sono meritatissimi gli applausi che il pubblico di Narcao dedica loro.

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Conclusioni:

Posso senz’altro affermare che la 23ª edizione del Narcao Blues festival è stata un successo. Il pubblico e i critici presenti hanno apprezzato lo sforzo del direttore artistico Gianni Melis che, in un momento così difficile, è riuscito nell’intento di proporre serate musicali variegate, con alcune anteprime nazionali degne di nota. Mi scuso con chi si aspettava recensioni più "tecniche", ma ho preferito cercare di trasmettere un pò delle emozioni che ho vissuto al festival. Narcao Blues deve continuare perchè rappresenta una piccola ma illuminata speranza per tutto il Sulcis. Considerati la tenacia e il cuore mostrati dai ragazzi di "Progetto Evoluzione", sono certo che sapranno superare tutte le difficoltà e che andranno avanti, perchè il Narcao Blues è un festival che ha un grande anima.

Davide Rossi







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Little-Italy-Imagine-01 (52K)
Il rock non è musica da tappezzeria...

...non è musica da piano
bar, da riviste patinate, da
programmi nazional-popolari,
non è musica che possa vivere
isolata da un contesto
culturale e sociale. Rock sono
i selvaggi dal ciuffo ribelle
della Sun Records di
Memphis, rock è American
Graffiti, è la Swingin’ London,
è la Summer Of Love, sono il
punk e la new wave. Il rock
non vive nelle ristampe di
lussuosi box che possono
permettersi benestanti whitecollar.
I giorni che viviamo
non sono i glory days della
nostra musica: anche se non
mancano artisti capaci di
mettere assieme ottimi
concerti e buoni dischi siamo
orfani di una scena, una
corrente, un mainstream, un
vessillo, una ragione in cui
credere, il vento capace di
trascinare. Se gli americani
organizzano confortevoli
crociere musicali e gli inglesi
deodorati programmi televisivi
a supporto di spettacoli
nazional-popolari (come le
olimpiadi), esiste sotto le
nostre finestre una scena
musicale, una scena
underground del tutto
invisibile ai media
"massificati", una scena viva e
vegeta di musicisti giovani
"affamati ed arrabbiati", di
musicisti visionari guardando
la pianura padana riescono a
immaginare il Texas, e
prendono il Tevere per
l’Hudson River. È la scena del
rock italiano, che anche se
manca di riviste che ne
parlino, radio libere per
trasmetterlo e club per
suonarlo, è mosso da un
sogno, da inestinguibile
entusiasmo, gioia di vivere e
di suonare. È la scena di tante
rock & roll band che dalla
west coast del Tirreno alla east
coast dell’Adriatico
attraversando la via Emilia,
sono giorno dopo giorno on
the road, suonando canzoni
che vale la pena di ascoltare.
Musicisti di talento che
cantano il rock nella sua
lingua originale e incidono
dischi che non si trovano nei
centri commerciali ma in cui
batte un cuore sincero. La
scena del rock italiano
anglofono di Little Italy.


Mandolin’ Brothers
Se c’è una band che sta al roots rock made in Italy quanto The Band lo sta a quello americano, quelli sono i Mandolin’ Brothers di Pavia. La band di Jimmy Ragazzon e Paolo Canevari è assieme dal 1979 quando i due facevano da supporter alla Treves Blues Band. In tutti questi anni non hanno mai cessato di suonare il rock blues della Cotton Belt, con le influenze bajou rubate al Ticino anzichè al Mississippi. C’è un album che testimonia la potenza di fuoco in concerto ed è 30 Lives!, l’album dal vivo che festeggia i trent’anni on the road con strepitose cover come Paris Texas, You Got To Move, Copperhead Road, Iko Iko, Dixie Chicken e soprattutto i dieci minuti lisergici di Almost Cut My Hair. Il più recente Moon Road è stato registrato nella terra dei loro sogni, Austin Texas, subito dopo aver suonato a Memphis Tennessee al B.B.King’s Blues Club.

LITTLE ITALY


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      w w w . m u s i c u l t u r a . i t

Giugno 2012


Per la prima serata in Arena suggestioni d’autore con De Gregori, Noemi,
Maram al–Masri, Benvenuti e Avitabile. La spuntano i Lettera 22 e i Tommaso di Giulio & Bal Musette Motel. Premiata Erica Boschiero


Sulle note di "Todo cambia" interpretata da Mercede Sousa, Ieri sera si è aperto il sipario sulle serate finali di Musicultura all’Arena Sferisterio di Macerata. Dopo il doveroso omaggio Pepi Morgia, recentemente scomparso che per tutte le edizioni ha curato la regia teatrale, con un video a lui dedicato, riflettori puntati sui vincitori del concorso che arrivano sul prestigiosi palco dello Sferisterio dopo una lunga e articolata selezione iniziata il mese di gennaio. Ad esibirsi per la prima serata quattro di loro: i Lettera 22 con la loro Calibro 23, Erica Boschiero con Souvenir, Enrico Farnedi con Corso Sozzi e Tommaso di Giulio & Bal Musette Motel con Le mie scuse più sincere.
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Suggestivo il reading della poetessa siriana Maram al–Masri che, con la partecipazione di Valentina Montanari in veste di traduttrice, ha incantato il pubblico con le sue letture e il suo impegno nella lotta contro i soprusi sulle donne nel Medio–Oriente. A seguire l’esibizione di Noemi con Vuoto a perdere, Sono solo parole e una magnifica reinterpretazione de La cura di Battiato.

E poi il principe Francesco de Gregori, per la prima volta ospite di Musicultuira, a cui era stata data carta bianca e che non ha deluso regalando una performance splendida sulle note dei suoi più grandi successi. A chiudere la lista degli ospiti Alessandro Benvenuti con una rivisitazione de L’avvelenata di Francesco Guccini ed Enzo Avitabile con un breve, ma intenso excursus della musica partenopea.

Non sono mancati gli interventi delle autorità coinvolte da Fabrizio Frizzi, per le IV volta presentatore delle serate finali, con il sindaco di Macerata Romano Carancini che ha elogiato l’organizzazione della Controra, da quest’anno estesa a una settimana "Abbiamo cercato di investire nell’eccellenza e i risultati settimanali sono stati importanti". Grande importanza anche alle due partnership con l’Assessorato Regione Marche per la pesca rappresentato da Sara Giannini e da Massimiliano Ossini come volto della campagna pubblicitaria della regione e con l’Istituto tutela vini marchigiano, con l’abbinamento di otto vini DOC alla rosa dei vincitori. L’assessore si è espressa per la tutela dei prodotti tipici affermando "È importante usare i prodotti del nostro territorio e valorizzare il cibo buono e di qualità".

Vincitori della serata e ammessi al rush finale di domenica sono stati i Lettera 22 e Tommaso di Giulio & Bal Musette Motel che domenica 17 saliranno ancora sul palco per contendersi i 20.000 euro del premio UBI – Banca Popolare di Ancona. Consegnato invece il primo premio della kermesse: vincitrice del premio Unimarche per il miglior testo è stata Erica Boschiero di cui è stata elogiata "l’originalità della metafora e la melodia dolce e delicata". A consegnarle la targa i ragazzi della giuria delle Università di Macerata e Camerino.

Ieri Maram al-Masri al Cortile del Palazzo Municipale, all’intern de La Controra, ha presentato il suo libro "Ti minaccio con una colomba". La lettura delle poesie in lingua originale, cioè in arabo, è stata svolta dall’autrice stessa, che ha incantatao e coinvolto la platea con la dolcezza del suono della sua lingua. La poetessa è stata affiancata da Valentina Montanari, che ha invece recitato la traduzione italiana. La lettura è stata inframmezzata da momenti di dibattito spontaneo con l’autrice. Le è stata ovviamente chiesta la sua opinione sull’attuale situazione in Siria, relativamente anche alla sua esperienza di esule volontaria in Francia. Maram Al–Masri, molto sinceramente, ha risposto come si senta più siriana ora, con gli sconvolgimenti politici che stanno accadendo nel suo Paese d’origine, che non prima: "prima ero cittadina del mondo, una donna in mezzo ad altre donne e ad altri uomini".

Anche Alessandro Benvenuti è stato a "Tu per tu" con il pubblico a Palazzo Conventati in veste di cantautore "Sono un uomo molto curioso, e nasco come cantautore, anche se nessuno lo sa . . . La musica è un bene comune, qualcosa che ci coinvolge tutti, qualcosa che esisteva prima della televisione e del cinema. Dà gioia ed è lenitiva, aiuta ad essere più recettivi e più sensibili". Benvenuti ha esguito, con l’accompagnamento strumentale di Franco Fabbrini e Riccardo Pardini, due brani, tutti tratti dal suo concept album "Zio B. Storie di acide amenità". Queste quattordici tracce sono tutte diverse, tutte di generi diversi: devono raccontare cinquant’anni di storia d’Italia, dal boom economico ai giorni d’oggi.

Piazza Cesare Battisti ha offerto una cornice accogliente per i Mandolin’ Brothers, animando Macerata di melodie ispirate dal Blues, dal Rock delle origini, e dai sogni della Promise Land. La serata si è aperta con una serie di brani che appartengono agli album del gruppo; tra gli strumenti un posto d’eccezione al Banjo e alla Rubboard, una tavola di metallo appesa al collo e suonata con dei cucchiai. La risposta è stata immediata ed entusiastica: gli spettatori si sono scatenati sulle note di grandi successi del Rock roots. Assoli perfetti e un sound coinvolgente che il pubblico ha molto apprezzato, chidendo un bis finale. "Noi facciamo la musica che ci piace e con la quale ci divertiamo e speriamo di far divertire chi ci ascolta".







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Bucharest-International-Jazz-Competition-2012


Atmosfera exploziva in primele 2 zile la Bucharest International Jazz Competition 2012
publicat   14.05.2012,    10:17


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La serata si è conclusa con gli ospiti speciali, Mandolin’ Brothers; la loro armonica, fisarmonica e mandolino erano le attrazioni principali. La band è composta da sei italiani. La musica che propongono è country blues, bellissimo il suono, come anche le parti e l’atmosfera che sono riusciti a creare.
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Romania flag (43K) radio romania (73K)


Radio Romania International


Raccontare Romania

Estate all’insegna dei festival di musica e teatro e 15-esimo dell’Erasmus in Romania
Ultimo aggiornamento: 2012-05-   24 17:49 EET

bucarest 001 (34K)
(di Carmen Velcu) EUROPAfest, l’unico festival dell’Europa che riunisce 4 generi musicali - jazz, blues, pop e musica classica - si svolge ogni anno a Bucarest. Sotto il motto "It’s all about live quality music!" l’EUROPAfest torna anche quest’anno con artisti e musica di qualità, con un’immagine fresca, ma anche con una maggiore durata - 16 giorni. All’edizione 2012, la 19ma, partecipano oltre 300 invitati di 45 paesi. Oltre ai concerti di debutto e finale del festival, i bucarestini hanno l’occasione di partecipare ad altri 10 eventi, tra cui: i concerti jazz, blues e pop, la sesta edizione di Bucharest International Jazz Competition che ospita 25 gruppi di 24 paesi, JEUNESSES INTERNATIONAL VIOLIN COMPETITION che ha registrato un numero record di partecipanti ad un concorso in Romania - 138 di 38 paesi e CAFFE FESTIVAL, concerti in spazi nonconvenionali.

La capitale romena, Bucarest, ospita il Festival di jazz, uno dei tre più importanti d’Europa. La prima serata ha gremito la sala del Teatro ODEON di un pubblico curioso di ascoltare tre complessi eccezionali: Artbeaters, della Slovenia, un puro "jazz fusion", abbinando ritmi funk con reggae, blues, afro e insert di drum’n’bass. La serata e continuata con Olah Krisztian Trio, dell’Ungheria, che ha puntato sul format classico, un approccio tecnico e una virtuosita particolari. La terza band, Mandolin’ Brothers, formata di 6 italiani, virtuosi della fisarmonica e del mandolino, ha ricreato con grande successo l’atmosfera del blues. Dopo le prime serate di concorso, Wayne Brown, direttore artistico e presidente della giuria, si e detto molto contento del talento degli artisti in gara e dell’aflusso del pubblico.

La Romania celebra 15 anni dall’adesione al Programma europeo "ERASMUS" nell’ambito dell’evento organizzato dall’ Agenzia Nazionale per Programmi Comunitari nel campo dell’Educazione e Formazione Professionale e da Erasmus Student Network Romania.

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UK (9K)
FlyingShowsreview (25K)
windmill (6K) Canelloni Cowboy
Posted by Gerry Ranson on April 26, 2012 at 15:30
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I’ve just returned from Northern Italy where I’ve been working on the debut solo release by the violinist, singer and songwriter Chiara Giacobbe. Formerly of the roots-rock band Lowlands, Chiara’s recently been guesting with local heroes, The Mandolin’ Brothers, and I was lucky enough to catch one of their gigs while I was out there.

Fronted by singer-songwriter Alessandro ’Jimmy’ Ragazzon and hailing from the town of Voghera, the Mandolins are something of an Italian Americana institution, having formed back in 1979. Releasing four albums, they cover a broad sweep of American influences, from country to blues and rock’n’roll, delivered with impeccable musicianship based around buzzing slide guitar, Hammond organ and, yes, mandolin.
Mandos (18K)
Playing mostly original songs, they round their live set out with classic heart-on-sleeve covers from the likes of Steve Earle, Little Feat and The Band. On the occasion I saw them, we’d just learned of the passing of the great Levon Helm and accordingly ’The Weight’ was covered not once but twice!

The band’s most recent release is the mini-album Moon Road, featuring six original songs recorded in Austin, Texas in 2010 with such luminous guests as Cindy Cashdollar, Nitty Gritty Dirt Band drummer Merel Bregante, renowned session guitarist Kenny Grimes and Reckless Kelly’s Cody Braun. The package comes complete with a DVD ’postcard’ of their trip.

There does seem to be quite a little scene going on in Italy. There are of course Lowlands themselves, whose Gypsy Childalbum caused a few ripples last year, and whose working relationship with the likes of Chris Cacavas and Joey Huffman does them great service. And then there’s Stiv Cantarelli, formerly of the MoodFood-signed Satellite Inn, whose latest album Innerstate boasts backing from Richmond Fontaine. The Wild Boars  from Turin are a driving mix of bluegrass, country-rock and Pogues-ish revelry. And of course in the UK we have our own Italian-born singer -songwriter in the form of Trent Millerwhose albums on the Bucketfull Of Brains  label have received wide acclaim.
mando1 (43K) Sadly, such acts feel under-appreciated on their home turf. The Italian economic situation has increased difficulties for bands who are disinclined to sing in their own language yet play the music they love and, not unreasonably, they crave recognition further afield. There’s a healthy Americana market in the rest of Europe and the UK, and such acts deserve to be part of it.

The Mandolins have a dream to play in London and I’d like to help make that happen. Shouldn’t be too hard - Barry Marshall-Everitt’s magnificent House Of Mercy  radio show has been featuring their stuff for a year or more, so there is certainly a germ of support. But if any other promoters, journalists or DJs or people with a floor to kip on are interested in lending a hand, do please get in touch.

And everybody else, if you fancy a summer holiday with good food, good wine, good company and - above all - good music, consider a musical tour of Northern Italy. Italian hospitality is, after all, second to none!

Lastly, I apologise for the rather corny title of this post...


Same article published also in: NO DEPRESSION
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commenti dagli USA



bb01 (24K)
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IBC -
the Mandolin’ Brothers
02.09.2010

www.bbkingclubs.com

blog (1K)
02.05.2010
The International Blues Challenge 2010

ragazzon (13K)

I hung around B.B. King’s for most of the competition seeing that it is Memphis’s premier Blues spot. I ran into a band that, although they didn’t make it to the finals, stood out to me nonetheless. This band was none other than the Mandolin Brothers.

When the lead singer, Jimmy Ragazzon (pictured) , introduced the band, I could barely make out a word he said. Where were these people from? Well, turns out they came all the way from Milan, Italy. The most surprising part was that all of their lyrics were in clear English. I spoke with the lead singer Ragazzon - who also plays a mean harmonica, guitar, and rubboard - and he said that this is how they sing their songs in Italy too.

"We sing in English and we play basically american music but with the mandolin and the accordion. We try to put some kind of Italian flavor in it." Well, it tasted delicious to me . . with a dash of Johnny Cash’s prison drum beat, a slice of Bob Dylans vocals, and a splash of Blues Traveler front man, John Popper’s, harmonica playing. I told this to my friend as we sat and soaked in the soulful, yet vibrant tunes, and after the show I learned that Bob Dylan is indeed one of the band’s idols. Even more impressive, the band (who spoke broken English) knew more about Memphis and the blues than I - a born and bred resident - did.

The band’s collection of songs consisted of their original work along with revisited and tweaked cover songs that had a personal touch. Or, tocco unico if you will.

After speaking with the band for several hours, I left with a free CD and an invitation to Italy. Not bad for a Friday night in Memphis at B.B. King’s. To learn more about the Mandolin’ Brothers visit MandolinBrothersBand.com

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RE. IBC
February 2010
from Colin Linden to Paolo Canevari & the band


R: paolo from Mandolin Bros Band (IBC)

Great to meet and hear you...

Enjoyed your slide playing!
All the best to you and the guys in the band,

Colin



bluesfoundation-head (12K)

febbraio 2010
http://www.blues.org

FedEx International Showcase Huge Success
For those who attended (and the house was full), the FedEx International Showcase last night--Wednesday January 20--at the New Daisy Theater on Beale Street, you know what a night of varied and interesting and downright good blues music it was (. . .)
Just to name a few highlights, the Mandolin’ Brothers featured not only the mandolin but also the accordion as they put these traditional Italian instruments to work on blues songs. And Harrison Kennedy filled in the final two minutes of his short set with an a capella version of "Give Me Just a Little More Time" the soul classic by The Chairman of the Board, his late 60’s soul group. And Tips, the female lead singer for Soulmate from India--well I do not know how to describe her singing and take on the blues but it created the buzz.

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http://absbluesnotes.com

1/23/10

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Playing the lead off set at B.B. Kings was the Mandolin’ Brothers. A stage full of beautiful Italians singing and playing some down home gritty blues, with solid vocals, some great mandolin, and infectious energy. Couldn’t understand a word they said between songs, but when they sang, and played, they spoke the universal language of the blues to a packed dance floor.

. . .

Signing off for now,

Deb Pruett

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 GIORNALE  DI  VOGHERA
10  settembre  2009

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IT (5K) 2008

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Edizione di dicembre 2008
(page 31)

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Il blues batte quattro colpi

Successo per i Mandolin’ Brothers al Milestone per "Icy Blues", sul palco anche Daniel Lynn, bassista di Willie Nelson


Piacenza
Cantare il blues e diffonderne il verbo per certi musicisti è tutt’uno, espressione artistica ma anche esigenza di vita come per i Mandolin’ Brothers, esibitisi al Milestone nell’ambito della rassegna Icy blues organizzata da Cooperativa Fedro, Groove company col contributo della Banca Monte Parma.Nel firmamento blues soprattutto padano il gruppo alessandrino brilla ormai da 30 anni: esordirono infatti nel 1979 a supporto di Fabio Treves, da allora progressiva escalation sempre ispirandosi al mitico blues del Mississippi. Composto da Jimmy Ragazzon voce, armonica e chitarra), Paolo Canevari (chitarre e national steel), Bruno De Faveri (chitarre, mandolino), Riccardo Maccabruni (voce, fisarmonica e tastiere), Joe Barreca (basso elettrico e contrabbasso) e Daniele Negro (batteria e percussioni), il brillante gruppo ha proposto pezzi originali in gran parte tratti dall’ultimo cd, Still got dreams (Fortuna Records 2008), manifesto della poetica della band, ambiziosa raccolta di motivi curati e prodotti da Massimo Visentin, collaboratore, tra l’altro, di Paolo Conte. Fra i tanti: Still got dreams, title track, romantica italian graffiti; Man on the bench, attesa della solitudine; Faded photos, dedicato ad Elio De Faveri; Scarlet, sullo sfondo il fandango; Midnite plane dal tour in Florida; Saigon, dal viaggio in Vietnam; I’m ready ricordo dell’atmosfera "garage"; A song for you, per vincere lo sconforto. Schietto il batterista Negro: "Facciamo non solo blues ma anche roots-rock con venature folk, alternative country con espliciti riferimenti a Bob Dylan, Ry Cooder e Steve Earle. La nostra musica è se vogliamo derivativa, ma viene dalle nostre passioni e da tutta la musica che abbiamo ascoltato ed amato. Non originale per forza ma fatta col cuore. Non si inventa più niente, di geni in giro ce ne sono veramente pochi. Ben Harper non inventa niente, ma tocca il cuore". Èil veterano Ragazzon: "Blues come sentimento tradotto in musica; chiunque lo può fare, basta metta in musica quello che si sente. Non ocorre grande tecnica, solo musicare quello che è il tuo sentimento". Con loro, special guest, ha eseguito alcuni pezzi Lynn Daniel, mito del blues americano, bassista di Willie Nelson. Ottima performance, dimostrazione della vitalità del blues in epoca di globalizzazione, grande sensibilità da parte dei musicisti nel captare sfumature di ballads cantautoriali, swamp rock della Louisiana e border messicano alternati a cover più o meno famose, accattivanti brani middle-time ed altri molto southern. Spesso cercavano contrasti ed accelerazioni fra strumenti riservando grande attenzione alla parte canora, talora aspra comunque affascinante ed ammiccante ai Los Lobos. Prossimo appuntamento per Icy blues venerdì alle 22.30, con il bluesman nostrano Mauro Sbuttoni accompagnato dai Ma-Ma blues.

Fabio Bianchi

02/12/2008



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Edizione del: 28 novembre 2008
( page 40 )


I Mandolin’ Brothers al Milestone

In serata il concerto del gruppo per la rassegna "Icy Blues"


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Piacenza - Quarto appuntamento per Icy Blues, la rassegna musicale organizzata da Blues in Piacenza con la direzione artistica di Fedro Cooperativa e la collaborazione tecnica di Groove Company. A chiudere il primo mese di Icy Blues, un mese di grandi successi e grande partecipazione di pubblico, tra appassionati del genere blues, neofiti e semplici curiosi che hanno affollato gli ultimi venerdì sera al Milestone, saranno i Mandolin" Brothers di Jimmy Ragazzon, band che vanta una carriera quasi trentennale.

Lo spettacolo proposto dai Mandolin" Brothers vedrà un alternarsi di cover e brani originali, tratti principalmente da Still got dreams, ultimo lavoro discografico del gruppo, pubblicato proprio quest’anno. Still got dreams esprime benissimo, giàdal titolo, la filosofia del gruppo: "siamo in giro da trent’anni, abbiamo avuto successo, abbiamo faticato ma abbiamo ancora sogni . . .
Still got dreams è il risultato di un lavoro corale e di insieme, dove non sono state messe in luce le singole personalità dei componenti, ma tutta la band ha lavorato unitamente per il risultato finale. I brani, tutti originali ed inediti, sono anche un omaggio ed un tributo alla musica che abbiamo ascoltato ed amato". Importantissima è stata la partecipazione di Massimo Visentin (collaboratore di Paolo Conte) nelle vesti di fonicoe produttore. Visentin si è inserito perfettamente, cercando i suoni e le atmosfere giuste, suggerendo al gruppo arrangiamenti e soluzioni importanti.
In 30 anni di carriera i Mandolin’ Brothers si sono esibiti con successo non soltanto nel nostro Paese, ma anche in Europa e negli Stati Uniti. Questa la formazione che si esibirà stasera sul palco del Milestone: Jimmy Ragazzon alla voce, armonica e chitarra, Paolo Canevari alle chitarre e national steel, Bruno De Faveri alle chitarre e mandolino, Riccardo Maccabruni alla voce, fisarmonica e tastiere, Joe Barreca al basso elettrico e contrabbasso. Si La manifestazione è sostenuta da Banca Monte Parma.
Si ricorda inoltre che è possibile acquistare i biglietti per la data del 19 dicembre in cui si esibirà sul palco del Milestone la celebratissima Trevs Blues Band dell’armonicista Fabio Treves. Per informazioni e prenotazioni: Fedro Cooperativa, 0523.073561 oppure prenotazioni@fedrocooperativa.it. Come noto, l’ingresso al Milestone è riservato ai soci Anspi ma è possibile tesserarsi sul posto; condizioni agevolate saranno riservate ai tesserati vecchi e nuovi dell’associazione Blues in Piacenza).

m. d.

28/11/2008






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